Mi reco con la combricola di amici al compleanno di C. Gambetti. Siamo stati invitati al pranzo ma l'ora d'arrivo non è prescritta ufficialmente. Così come dei mangioni a ufo arriviamo alle 11 e 40. Gli altri invitati giungeranno a partire dalle 13 e 45 circa, quando noi saremo ormai spossati e pronti per abbandonare la celebrazione.
Una volta raggiunto il posto, una bella casa di campagna ristruttorata (sarebbe a dire che è stata ricoperta di strutto più volte) recentemente grazie a incentivi statali, scopriamo che non c'è nessun pranzo regale, non c'è nulla di apparecchiato e non si vedono nemmeno le tartine da rinfresco, nè roba da potersi mangiare in piedi.
Entriamo in casa e C. Gambetti è in compagnia della madre. Hanno due cani molto affettuosi che ci vengono incontro e a cui faccio le coccole, salvo notare che hanno cagato ripetute volte sul pregiato tappeto in sala e stanno continuando a continuare a farlo. Così porto la cosa all'attenzione di C. Gambetti e della madre, la quale mi chiede di osservare meglio: non si tratta di merde di cane che vedo, bensì di aloni di merde di cane. Il cane ha cagato tante di quelle volte sul tappeto, mi dice, che sono rimasti aloni talmente grandi e intensi da sembrare a prima vista delle merde vere e proprie. Abbiamo provato a toglierli ma non c'è niente da fare, rincara. Premurosi, giriamo alla larga dal tappeto.
Finalmente, dopo una lunga attesa, appare la torta di compleanno! Un roll al cioccolato preso al discount. Il mio amico speciale si incarica di tagliarlo per tutti, ma anziché fare le fettine come d'uso corrente lo taglia in tre parti per il lungo. Gli sbraito contro come un ossesso, urlando che non bastava già la figuraccia meschina di essere venuti presto per mangiare più di tutti gli altri, ma dobbiamo mettere in bella vista anche l'incapacità di porzionare dei dolci da supermercato.
Cerchiamo di rabberciare alla bell'e meglio tagliando anche nell'altro senso e distribuendo dei cubetti, ma non è la stessa cosa dio bono... Salviamo la faccia ma non è una cosa molto raffinata a mio dire. Alle 13 e 45, mentre gli invitati seri arrivano con dei regali (che noi, per inciso, non avevamo) lasciamo il luogo invisibilmente.