22 dicembre 2023
Te
dall'essere giunto
con fare compunto
a desiderar di
morire d'inedia
(noi non lo si invidia)
salì su una sedia
disposta con cura
accanto alla forca
ma ciò (stare attenti!)
faceva per noia,
fors'anche per celia
ma non certamente
per altra ragione
difatti s'è detto,
avendo ragione,
che l'impiccagione
non era suo intento.
Che pensa? Che mento?
Dicevasi prima
che presa la sedia
salivaci in cima
ma senza gran lena,
in estasi cupa
tutt'altro che amena.
Presumibilmente
ora meglio di prima
vedeva distesa
(non prona, supina)
quell'alma serena
di lei che bramava,
voleva, agognava,
la fine di lui
prossìma e vicina.
Di lei che credeva
la fine vicina
con gusto rideva
poi l'apostrofava
dicendo 'che fessa'.
In quanto alla sedia,
trovavasi in cima
e deliberava
di scender da essa
ponendo a quel tedio
alfine rimedio.
14 ottobre 2023
A Matilde
A Matera, in riva al mare,
c'è la madre di un signore
(un soggetto, un tizio, un tale...)
che in maniera amatoriale
e del tutto non virile
matta e ria vedo intimare,
con un'arma immateriale,
l'armatore di un reale.
Si dà il caso che il signore
(l'armatore, il tizio, il tale...)
minacciato con livore
della prima sia (stupore!,
lo direste?) il genitore.
Forse fragorosamente,
forse colto da remòre,
(da remòre? non è piana...
dillo bene per favore!)
il sollecito lettore
vispo e all'erta ormai da ore
dirà "Scusi," all'autore
"ma dev'esserci un errore.
Non può essere il signore,
della donna in riva al mare,
la progenie e il genitore".
Egli, essendo un armatore,
disponendo di congegni
da difesa di valore,
non dovendosi curare
di quell'arma immateriale
che è tutt'altro che reale
e non serve a intimorire,
senza rèmore la assale
(ora è giusto, niente male...)
ma la madre gli ricorda
che a Matera non c'è il mare
dunque tutto lo scenario
che ho descritto in queste righe
vive solo nel mio dire
e la scena surreale
che persevero a narrare
non si può verificare.
Non per spregio (ovvio, no) ma
per potersi migliorare
è invitato ad umiliarsi
il sollecito lettore
che all'anagrafe va e dice
"non può essere la donna
figlia ed anche genitrice"
contestando la stranezza
di un legame familiare
che (diciamolo, va bene...)
sarà pure irregolare
ma si situa in una scena
che è del tutto surreale
perché come ricordava
la signora all'armatore
(al soggetto, al tizio, al tale...)
a Matera non c'è il mare.
31 marzo 2023
Incontro
che era insieme ad un uomo.
Mi hanno tolto la maglia
e così ero nudo.
Mi han disteso supino
su una specie di branda.
L’uomo ha spento la luce
e nel mentre la donna
mi ha cosparso la pancia
con un fluido inodore;
ne ignoravo il colore
non potendo vedere,
nella stanza era buoi…muu!
Era buio, d’accordo,
ma c’è stato un errore
nello scrivere il testo.
Non vedendo, dicevo,
non sapevo che fosse
e pensavo ‘è sperma!’
Mi posava, la donna,
un oggetto sul ventre
e spingeva, spingeva
non con forza, con garbo;
non provavo dolore
ma per me era inquietante…
poi spostava l’oggetto
trascinandolo ancora
lungo il mio nudo ventre.
Conversava con l’uomo;
riferivavi cose
che io non comprendevo
ma parlava, lo giuro,
nella stessa mia lingua.
Ad un tratto ho asserito
che iniziavo ad avere paura.
Mi hanno messo in ludibrio.
Se non eran due medici
e non stessi parlando
di una ecografia all’addome,
non gli avrei mai concesso
di trattarmi in tal guisa.
Ma neanche per sogno.