Io mi chiedo perché i verbi
che inventiamo in italiano
adattando senza garbo
espressioni dall'inglese
vanno immancabilmente
a finire nella prima
delle tre coniugazioni.
Io mi spiego, spero meglio,
adducendo al mio discorso
come esempio 'tryhardare'.
Questo verbo singolare
che proviene da try hard
viene usato con lo scopo
di descrivere l'azione
di provare duramente,
con alacre abnegazione,
(di impegnarsi con fatica
e con fare assai zelante)
per raggiungere uno scopo.
Se la sua coniugazione
fosse, invece della prima,
la seconda (in italiano,
o la terza del latino)
non sarebbe tryhardare
ma tryhardĕre il verbo.
Noi potremmo coniugarlo
come ardere, pertanto
io tryhardo, tu tryhardi
mentre insieme tryhardiamo.
Ad un tratto ci stanchiamo
e d'accordo decidiamo
che diremo tryhardire.
Lo mettiamo nella terza
delle tre coniugazioni
(tre ne abbiamo in italiano).
Dunque lo coniugheremo
senza dubbio come ardire,
quindi quando tryhardisco
tu distante tryhardisci
ma non vuoi stare lontano;
ti appropinqui, noi ci uniamo
ed ancora tryhardiamo.
Ma se il verbo è tryhardare
non si sa cosa inventare
per poterlo coniugare.
Forse ci si può ispirare
ad un verbo come dare,
però dare è irregolare
(do, das, dedi, datum, dare)
e se ancora come prima
io tryhardo (chi mi frena?)
tu non dirmi quel che fai:
già lo so che tryhardai.
Ti appropinqui, ci riuniamo
ed insieme che facciamo?
Che domande! Tryhardiamo!