06 dicembre 2017

Il Blog, Tinder, e quel coglione che aveva perso una BMW 320 bianca a Bologna


La lettera 'e' non si mette mai dopo la virgola.
Sì, vallo a dire a Gabriele D'Annunzio.


Avrei voluto festeggiare i primi 10 anni di vita del blog con un brano di dimensioni pantagrueliche sulla vita, l'esistenza e il senso delle cose scritto nell'arco di sei mesi con interventi quotidiani. Poi per pigrizia ho tralasciato la scrittura sistematica e il risultato ad oggi non lo trovo ancora soddisfacente. Magari in futuro darò spazio anche a quella produzione visto che c'erano un sacco di spunti di pensiero interessanti.
Ho avuto quindi l'idea di ripiegare su una storia riguardante un Piaggio Ciao. Arenatasi anche questa seconda ipotesi, mi sono detto che avrei pubblicato brani di altri autori senza pagarli; eventualità scartata quando ho capito che non avrei guadagnato nulla nemmeno io.
Ecco quindi un raccontino sulle relazioni interpersonali nel XXI secolo.

Mercoledì
Gioco un po' a tinder e risulta la compatibilità con Anna che ha 21 anni e dista 46 km da me.
Non ha una foto personale ma solo un'immagine con una battuta. La presentazione però è interessante perché suona il violino e dice di cercare solo persone per parlare perché i suoi amici sono tutti via e si annoia.



Giovedì
Le scrivo e mi risponde quasi subito.
Le chiedo se si annoia ancora o se i suoi amici sono tornati, ma non sono tornati.
Ci vado giù pesante con un'affermazione su una random chat, così che capisca grossomodo qual è il mio modo di esprimermi e sembra non battere ciglio per la frase in questione che è 



Venerdì
Le scrivo alla sera e mi risponde per un po'. Poi quando passa mezz'ora dall'ultimo messaggio e non mi ha ancora riscritto vado a letto, ma troverò la risposta il giorno seguente.

Sabato
Rispondo al suo ultimo messaggio della sera e conversiamo ancora un po'. Le dico che ho un esame all'università lunedì, per vedere se mi chiederà l'esito.

Domenica, lunedì e martedì non scrive.
Martedì però mi rompo le palle e scrivo io, alla sera dopo le 10, con un'altra domanda nonsense, ovvero



Non mi risponde più.

È a questo punto che iniziano le mie riflessioni:
Quando possiamo dire di conoscere veramente una persona? Mai, probabilmente, figurati su tinder. Eppure qui ci sono individui che vogliono dare giudizi sugli altri e che pensano di poter dire che sono un coglione solo per quello che scrivo o per le foto che metto. Scusate ma mi sembra un po' grezzo e sempliciotto come metodo...
Ammesso anche che tutto quello che leggo sia vero (ho escluso quasi subito l'ipotesi di avere a che fare con un robot e anche che si trattasse di uno scherzo, visto che non faceva ridere...), una frase scritta con un carattere standard non mi consente di dire chi ho di fronte o di esprimere un giudizio su quella persona. Se ci fossimo incontrati nella realtà, ci avrei impiegato 5 minuti per avere un'idea chiara ed esaustiva (diciamo sufficientemente chiara, poi ovviamente si può migliorare) della sua personalità, ma con internet di mezzo anche uno scambio lungo mesi non mi avrebbe detto chi c'era dall'altra parte. Forse sbaglio dando troppa importanza all'aspetto emotivo ed emozionale quando giudico gli esseri umani, ai particolari e ai gesti, ma ti permettono di riconoscere le bugie.
Il discorso ovviamente vale se non si ha uno scopo dichiarato (e in quel caso non l'avevamo perché l'obiettivo era 'chiacchierare'), perché se c'è un tema preciso su cui disquisire credo si punti a quello magari tralasciano convenevoli.
Lì invece la cosa ha preso una strana piega quasi prima di partire e si è tramutata per me in un rovello psicologico.
Perché oltre a queste considerazioni restava anche valida l'ipotesi che non mi avesse giudicato in nessun modo, ma semplicemente impiegasse diversi giorni per elaborare una risposta che, se a quel punto fosse arrivata, mi avrebbe seriamente spiazzato.

Secondo me, ma è solo la mia opinione, il punto cruciale è che normalmente quando ci si relaziona con altre persone lo si fa con un fine ben preciso. Nessuno nella vita ha l'obiettivo di conoscere gli altri, ma lo fa ugualmente perché è un passo obbligatorio per poter arrivare agli scopi che si hanno, siano essi condivisi tra le parti o no.
Poi ci sono le conversazioni per conoscersi nella realtà (e non tramite internet!) perché è chiaro che se mi presentano una persona che non ho mai visto prima, punterò a conoscerla un po' meglio parlandoci.
Basta, non mi vengono in mente altre possibilità. Se usi un sistema di chat lo fai con scopi definiti e non per una conversazione astratta (o almeno quasi nessuno lo fa) e in effetti anche chi vorrebbe incappa poi in problemi.

Forse non siamo in grado di sopportare puri scambi di opinioni fine a sè stessi senza sapere con chi ci stiamo confrontando. Pensavo di poter portare avanti tranquillamente la conversazione con una persona casuale su argomenti casuali e invece io per primo ho avuto difficoltà e non ho retto la situazione che mi appariva troppo insolita.
Mi sarebbe piaciuto sentire l'opinione di Anna al riguardo.
Se mi avesse risposto...

Eccole le mie riflessioni, tutto qui (o ‘tutto qua’, come diceva Baglioni).

Oppure sono io che sono un coglione.

Comunque sempre meno di quell'individuo che alle due di notte cercava senza trovarla la sua BMW 320 bianca in giro per Bologna e iniziava ad agitarsi perché tre ore dopo doveva prendere un traghetto a Livorno.
Ma questa è un'altra storia.